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La preparazione del terreno per la semina
Uno degli aspetti più trascurati del mondo del prato, soprattutto quando si vuole andare a effettuare una semina è la condizione e la conseguente preparazione del terreno. Come abbiamo già accennato in un nostro altro articolo (vedi post), avere un buon terreno è di fondamentale importanza per poi procedere alla fase di preparazione e di semina del prato.
Il primo passo da compiere è senza dubbio effettuare un’analisi del terreno in laboratorio (vedi post), per poi procedere al diserbo totale del prato, al fine di eliminare tutte le piante che potrebbero andare ad inficiare i processi successivi.
Una volta eseguito il diserbo, è possibile andare a lavorare direttamente sul terreno, andando ad eliminare (in genere nei primi 20 cm ma la profondità dipende anche dal tipo di terreno con cui avremo a che fare) tutti i sassi e i residui possibili, in modo da avere a disposizione una superficie priva di ostacoli. I processi più adatti per completare questa fase sono ad esempio la vangatura, la fresatura e l’aratura del terreno. È importante che in questa fase il terreno sia omogeneo, per evitare possibili ristagni.
Quando si arriva ad avere un terreno completamente disponibile ad essere lavorato, è possibile andare a effettuare quelle modifiche necessarie a migliorare la struttura del terreno, sulla base delle analisi ricevute dal laboratorio. Uno dei processi più comuni è ad esempio la sabbiatura, dal momento che la gran parte dei terreni italiani sono carenti di questa componente.
A questo punto è importante andare ad arricchire il terreno, in modo che sia fertile e ricco di nutrienti in vista della futura semina: a tal proposito sono adatti prodotti che contengano sostanza organica, micorrize, bacilli, trichodermi ecc.
Prima di passare alla fase di semina è opportuno verificare che la tessitura del terreno sia omogenea, né troppo morbida né troppo dura: per ovviare a questi problemi sarà necessario passare con un rullo se il terreno è troppo morbido, oppure in caso contrario bisognerà aggiungere della terra soffice.
In questo momento della preparazione può essere di grande aiuto un’operazione chiamata “falsa semina”. In sostanza si tratta di andare a bagnare il terreno come se fosse stato realmente seminato. L’acqua, penetrando nel terreno dopo brevi ma costanti irrigazioni, va a far germinare gli ultimi residui di possibili piante infestanti, in modo che riaffiorino in superficie e possano essere definitivamente eliminate, senza che possano riapparire nel corso delle successive settimane.
Dopo avere rimosso le piante infestanti tramite un rastrello a denti stretti o tramite diserbante possiamo finalmente passare alla fase finale di questo processo: andare a creare un letto di semina costituito da pochi millimetri di terriccio specifico per prato